Ogni qualvolta la democrazia è messa sotto pressione e il futuro del nostro continente rischia di venirci strappato via, noi saremo pronti a far sentire la nostra voce per coloro che non possono farlo.
Il 2021 segna il quindicesimo anniversario della campagna paneuropea Democracy Under Pressure, nata nel 2006 dall’azione Free Belarus per quella che era considerata “L’ultima dittatura d’Europa” e che molti speravano rimanesse un caso isolato e con vita breve.
La campagna Democracy Under Pressure vuole creare uno spazio per denunciare tutte le forme di autoritarismo, attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla condizione dello stato di diritto in Europa e mostrare solidarietà nei confronti di coloro che lottano in prima linea per la libertà e per la democrazia. Quest’anno l’azione si è concentrata sulle proteste in Bielorussia a seguito delle elezioni di quest’estate, che hanno visto la rielezione di Aljaksandr Lukašėnka, al potere da 1994. Le proteste sono state soppresse con la violenza da parte del regime e in seguito molti oppositori, soprattutto giovanissimi, sono stati arrestati e incarcerati, mentre altri sono stati costretti a lasciare il paese. L’Unione europea si è rifiutata di riconoscere il risultato delle elezioni di agosto e ha emesso sanzioni contro il regime di Lukašėnka, mentre il Parlamento Europeo ha assegnato il Premio Sakharov 2020 all’opposizione democratica bielorussa per il coraggio e l’impegno per la libertà di espressione.
Nel corso delle ultime settimane abbiamo denunciato il regime bielorusso organizzando azioni di solidarietà nei confronti dei dissidenti e mandando lettere ai prigionieri politici. Adesso vogliamo mostrare il nostro supporto per una Bielorussia democratica in occasione del 25 Marzo, la giornata della libertà celebrata ufficiosamente ogni anno dall’opposizione democratica.
Riteniamo che i principi democratici, lo stato di diritto e i diritti umani non possono essere dati per scontati in nessuna parte del mondo. La democrazia non è immobile, ma è un processo che riguarda tutti noi, sia quando siamo chiamati alle urne, che quando protestiamo contro i dittatori, o combattiamo le fake news sui social media. Ogni qualvolta la democrazia è messa sotto pressione e il futuro del nostro continente rischia di venirci strappato via, noi saremo pronti a far sentire la nostra voce per coloro che non possono farlo. In questo scenario difficile e complesso, l’Europa rimane divisa e incapace di lottare per far valere i propri valori fondamentali, al suo interno e allo stesso tempo sullo scenario globale di un mondo multipolare. Per preservare la democrazia per le generazioni future, l’Unione Europea deve usare gli strumenti attuali in campo e dotarsi di nuovi. In particolare, deve essere messo in atto un meccanismo completo di revisione degli standard democratici, dello stato di diritto e dei i diritti fondamentali così da prevenire ulteriori passi indietro. Allo stesso tempo, è necessaria un’azione globale concreta per promuovere questi valori. Queste sono, tuttavia, soluzioni solo temporanee: l’Unione Europea non riuscirà a preservare democrazia, giustizia sociale e pace nel lungo termine se non quando sarà una Federazione democratica, l’unica che può effettivamente garantire i diritti e le libertà di tutti i suoi cittadini senza compromessi.
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