Cartellino rosso a Lucio Caracciolo

Lettera invata al settimanale L’Espresso in commento all’articolo «Speriamo che sia Europa»*

, di Claudio Mandrino

Cartellino rosso a Lucio Caracciolo

Egregio Direttore Bruno Manfellotto,

nella riunione del 7 gennaio u.s. della Sezione di Torino del Movimento Federalista Europeo, Sezione di cui sono segretario, si è discusso dell’articolo a firma di Lucio Caracciolo dal titolo “Speriamo che sia Europa”, pubblicato sul numero 53 de L’Espresso del 3 gennaio u.s..

In esito alla detta riunione ho avuto mandato di scriverLe le considerazioni che seguono.

Diverse valutazioni del Caracciolo sono errate e prive di argomentazioni di un qualche fondamento.

Così, è errato ridurre a “favola” il ruolo svolto dai Padri Fondatori dell’Europa Unita. Al contrario, Essi hanno avuto il merito di porre le basi del più innovativo e coraggioso progetto politico del XX secolo: la realizzazione dell’integrazione sovrannazionale a livello continentale quale strumento di pace e stabilità tra i popoli europei. E’, altresì, vero che il contributo fornito dagli USA agli Stati europei nel dopoguerra è stato importante, ma ciò non vale a escludere, né a sminuire la grandezza di questi statisti.

È, inoltre, a dir poco lacunosa l’analisi fatta dal Caracciolo sulla introduzione dell’Euro, analisi che omette di considerare le ragioni politiche, economiche e ideali che hanno condotto alla creazione della moneta unica: una innovazione coraggiosa, mai prima sperimentata.

Le prese di posizione di cui sopra, più altre, contenute nell’articolo in esame rendono incongruo l’auspicio finale dell’Autore a “fare per davvero l’Europa”.

Complessivamente, l’elaborato del Caracciolo appare un esempio negativo di disinformazione storica, economica e politica e non rende merito all’importanza del settimanale da Lei diretto in cui spesso sono stati pubblicati pregevoli testi di analisi del processo di integrazione europeo.

Il Movimento Federalista Europeo evidenzia da anni la necessità di completare l’unificazione europea tramite, tra l’altro, l’approvazione di un testo costituzionale federale, l’introduzione di un bilancio separato per l’Eurozona, l’eliminazione dei veti nazionali in materia fiscale, il potenziamento delle risorse proprie dell’Unione Europea. Anche se impegnato per ottenere gli ulteriori avanzamenti di cui sopra, è convincimento del Movimento Federalista Europeo che l’esperimento politico e culturale dell’unificazione dell’Europa abbia carattere di assoluta importanza e, malgrado tutto, di straordinario successo.

Sono certo che nelle prossime pubblicazioni sull’argomento dell’UE il Suo settimanale vorrà dare spazio a scritti, anche se in chiave critica, comunque maggiormente rispettosi della verità storica e dell’importanza del federalismo europeo come paradigma dell’unificazione dei popoli.

* questo il titolo dell’articolo apparso a firma di Lucio Caracciolo sul n. 53/2012 su L’Espresso

Fonte immagine Flickr

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