Questo tipo di comportamenti non è nuovo in Europa e purtroppo indica che la classe politica dei paesi europei non ha ancora compreso l’importanza del ruolo che può svolgere l’Europa.
... la stella polare della politica dovrebbe essere la costruzione europea ...
In questo periodo in cui molti stati europei dimostrano tutta la propria debolezza, a partire dalle situazioni drammatiche di Belgio e Italia, ma anche da governi apparentemente forti come quello di Sarkozy, che non riesce a mantenere le promesse fatte, la stella polare della politica dovrebbe essere la costruzione europea.
Il vero problema degli stati è che i governi nazionali si trovano impotenti di fronte alle sfide mondiali alle quali sono chiamati a rispondere. Pensare che un governo nazionale per quanto forte possa affrontare le turbolenze finanziarie, il problema ambientale ed energetico, così come la necessità di rilanciare l’economia investendo sulla tecnologia e la conoscenza è oggi una fantasia che non possiamo più permetterci.
... la crisi della classe dirigente dei paesi europei e la loro incapacità di agire è figlia dell’impotenza nazionale di fronte alle sfide globali ...
La crisi della classe dirigente dei paesi europei e la loro incapacità di agire è figlia anche di questa impotenza. L’antipolitica dei cittadini è sintomo che né la destra né la sinistra sono in grado di porre una prospettiva politica per la quale valga la pena fare sacrifici perché in grado di aprire nuove opportunità per se stessi, per i propri figli e per coloro che vengono nei nostri paesi per cercare una vita migliore.
Il futuro dei giovani europei è oggi più legato a quello che saprà fare l’Europa che a quello che saprà fare l’Italia. Per questo credo che la scelta più giusta che Frattini possa fare per i giovani italiani sia quella di continuare il suo lavoro per costruire un’Europa più giusta, più sicura e più solidale.
1. su 17 marzo 2008 a 21:21, di ? In risposta a: Frattini, il miglior modo di servire l’Italia è costruire l’Europa!
Come previsto, Frattini si è dimesso per candidarsi alle elezioni italiane, affermando che la sua candidatura «è una grande occasione per dire agli elettori che l’Europa è una grande opportunità, che noi la trascuriamo troppo». Da che pulpito giunge questa lezione! Da colui che lascia la vice-presidenza dell’organo che ha le potenzialità di evolvere verso un Governo europeo, per ripiegare sul cortile di casa.
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