La visione corta del ministro Giulio Terzi e del presidente del consiglio Mario Monti

, di Nicola Vallinoto

La visione corta del ministro Giulio Terzi e del presidente del consiglio Mario Monti

La politica serve per fare progetti a lungo periodo e per indicare la strada per la risoluzione di quei problemi che attanagliano i cittadini sopratutto in un momento di crisi del lavoro, dei diritti e della democrazia, come è quello che stiamo vivendo in tutta Europa. I parlamentari e, in primis, i governi, hanno un ruolo particolare perchè debbono anticipare e non allontanare eventuali soluzioni che possono, se attuate, portarci fuori dalla crisi dei debiti sovrani.

A tal riguardo sorprende, e non poco, una affermazione del ministro degli Esteri Giulio Terzi, durante una riunione di lavoro, venerdì 9 marzo a Copenhagen, dei ministri degli esteri dell’UE. Nella riunione nove paesi dell’UE, su spinta della Germania, hanno cominciato a pensare sui modi per rilanciare un’iniziativa per eleggere il presidente Ue e per scrivere una nuova Costituzione. Rispetto a tale iniziativa Terzi ha affermato di comprendere “l’esigenza posta da diversi Stati membri che, superata la fase piu’ critica della crisi finanziaria, si riprenda una riflessione sulla ’’visione dell’Europa’’, ma ritiene prematura ’’una prospettiva di rilancio’’ per una discussione su una Costituzione europea.

Mentre il Ministro degli esteri della Germania ha affermato di voler «riaprire nuovamente il dibattito sulla costituzione europea» quello italiano ritiene prematuro anche il solo parlarne.

Ciò avviene poco prima del vertice bilaterale di martedì 13 marzo tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente del Consiglio Mario Monti. Anche in questo caso vediamo le divergenze di opinione tra Germania e Italia: Merkel ha ribadito che il suo «obiettivo è un’Unione politica in cui la Commissione funzioni come governo europeo, con un Parlamento forte e una seconda Ca­mera costituita dal Consiglio dei Capi di Stato e di Governo, mentre la Corte di Giustizia deve agire come una Corte suprema». Monti in una intervista a Die Welt ha affermato perentoriamente che «Gli Stati Uniti d’Europa non li avremo mai. Non fosse altro perché non ne abbiamo bisogno».

In questo momento abbiamo bisogno di una visione di lungo periodo che nè Monti nè Terzi sembrano voler indicare a scapito degli interessi dei cittadini italiani ed europei. Mi chiedo se non sia giunto il momento per i ministri ‘tecnici’ del nostro Paese di buttar via, e per sempre, gli occhiali con le deformanti lenti nazionali e di inforcare, una volta per tutte, gli occhiali cosmopolitici in modo da poter vedere e saper progettare gli Stati Uniti d’Europa. Come ha ben detto Barbara Spinelli in un recente editoriale su Repubblica: “La non-Europa già ci è costata tanto, troppo. Il federalismo non è un’opzione tra le altre: è una via obbligata. Gli Stati-nazione sono più gracili di un’unione.

Fonte immagine: Flickr

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