Lodo Schifani

Un confronto con l’Europa

, di Matteo Manfredini

Lodo Schifani

Dopo pochi mesi di governo Berlusconi III sono innumerevoli le tematiche che meriterebbero di essere approfondite e paragonate a livello europeo. Quando è stato introdotto l’euro ci è stato spiegato che quello era un buon modo per comparare i prezzi in maniera trasparente nei vari paesi dell’Unione europea.

Questo esercizio di comparazione però non si dovrebbe limitare a questioni di tipo economico. Spesso è difficile misurare ciò che non è quantificabile in denaro, numeri e cifre, ma la democrazia, la libertà di informazione, i diritti umani sono cose che si possono comunque misurare. Inoltre non è necessario servirsi di ONG specializzate o di Think Tank americani, spesso la realtà è sotto gli occhi di tutti.

Esaminiamo per esempio il rispetto di uno dei criteri di Copenaghen: la presenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo stato di diritto, i diritti dell’uomo, il rispetto delle minoranze e la loro tutela. Come è noto questo criterio deve essere rispettato se uno stato vuole entrare nell’Unione europea.

Peccato che in Italia (uno degli Stati fondatori) questo sia in procinto di scomparire. Il governo italiano ha già approvato il tanto discusso lodo Schifani-bis. In breve: il lodo Schifani-bis (o lodo Alfano) conferisce l’immunità alle cinque più alte cariche istituzionali. Il provvedimento garantisce l’immunità per il Capo dello Stato, il Primo Ministro e i Presidenti di Camera, Senato e Corte Costituzionale per tutta la durata del loro mandato per i reati non commessi nell’esercizio delle loro funzioni. In altri termini lo stato di diritto non sarà più garantito, in quanto vi saranno persone che possono commettere qualsiasi tipo di reato e nessun cittadino potrà rivalersi su esse.

In un’Europa Federale, con mezzi di comunicazione a livello europeo, questo susciterebbe una critica unanime da parte di tutta l’opinione pubblica, delle istituzioni e dei politici. Queste critiche costringerebbero il Ministro della Giustizia Alfano a fare un grosso passo indietro, e molto probabilmente lo porterebbero alle dimissioni ed alla rovina della sua futura carriera politica.

Le cose nella realtà mediatica italiana stanno in maniera molto diversa. Alfano stesso per esempio, in televisione, ci racconta l’esatto opposto, ovvero che in Europa esistono norme di questo tipo e che l’Italia non può che mettersi al passo con i tempi. In altri termini c’è chi dice che in Europa esistono norme che ammettono la disuguaglianza delle persone di fronte alla legge.

... Nizza alla mano, il lodo Schifani è chiara violazione dei diritti dell’uomo ...

Non sono un giurista ma, Trattato alla mano, questa è una chiara violazione degli articoli 20 e 21 della carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea proclamata a Nizza nel dicembre del 2000. In Europa non esiste paese dove il Capo del Governo è immune dai processi. Le uniche eccezioni sono fatte per alcuni regnanti, ma questo non ha nulla a che fare con la politica.

Quello che vediamo ed ascoltiamo è un ritornello assai noto: prendere come esempio la Francia e Chirac. Ma se la melodia è molto convincente il testo pecca sempre di chiarezza e di completezza. Allora vediamo di capire cosa succede a proposito di immunità nell’Hexagone.

La Costituzione francese non dice niente sulla responsabilità penale o civile dei ministri su atti commessi fuori della loro funzione, e quindi si può supporre che in questo caso essi saranno trattati come cittadini normali. Però, in una sentenza della Corte di Cassazione si è stabilito che il Presidente della Repubblica non può essere perseguito durante il suo mandato (caso Chirac appunto). In altri termini l’immunità non viene decretata per legge (come sarebbe in Italia), ma per interpretazione.

La vicenda di Chirac del 2001. Il Presidente della Repubblica francese era stato accusato di assunzioni fittizie per il comune di Parigi quand’egli era il sindaco della città, ma fu raggiunto da questo processo quando era già Presidente della Repubblica, quindi dopo la sua elezione, e non prima. La decisione della Corte di Cassazione non è stata immune da critiche, ha provocato numerose polemiche e le dimissioni di uno dei giudici.

La questione riguarda comunque solamente il Capo del Stato e non il Capo del Governo, che in Francia non viene scelto tra i parlamentari eletti ma tra i comuni cittadini quindi e non usufruisce di nessun tipo immunità (può anche finire dietro le sbarre).

...Mi chiedo se tutte queste bugie passerebbero distrattamente ed impunemente in un’Europa federale ...

In altri paesi d’Europa come, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito, l’immunità è relativa solo alla libertà di espressione e non alle altre materie quindi non agli altri atti compiuti come comuni cittadini. Nel Regno Unito i membri del Governo sospettati di atti criminali sono trattati alla stregua di qualsiasi altro cittadino, correndo il rischio di finire realmente in prigione in caso di reati gravi. Prendiamo ad esempio anche agli Stati Uniti, dove diversi presidenti sono stati processati durante i loro mandati; prendiamo Israele, un paese addirittura in guerra (caso Katzav). Gli esempi potrebbero dilungarsi per pagine e riguarderebbero tutti i paesi europei e tanti paesi del mondo ma è meglio fermarci qui.

... quando Berlusconi lasciò l’Europa due anni fa era propria diversa ...

Mi chiedo se tutte queste bugie passerebbero così distrattamente ed impunemente se vivessimo in un’Europa Federale. Oggi la copertura data dalle grandi testate internazionali alla vicenda è minima, ma oggi più che mai c’è bisogno di creare una opinione pubblica europea. Quello che purtroppo accadrà a breve è che diventeremo l’unico paese dell’Unione europea in cui la legge non è uguale per tutti, o dove per qualcuno è più uguale che per altri. E sì l’Europa quando Berlusconi la lasciò due anni fa era proprio diversa…

Fonte dell’immagine: World Wide Web

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Tuoi commenti
  • su 4 luglio 2008 a 11:17, di Matteo Manfredini In risposta a: Lodo Schifani

    Correzione: il governo e il Berlusconi IV e non il III

  • su 11 luglio 2008 a 12:36, di Rossetto Paolo — http://giovaniparlanti.blogspot.com/ — In risposta a: Lodo Schifani

    Correzzione: l’attuale lodo Alfano (approvato ieri 10/07/08 alla Camera con 309 favorevoli e 236 contrari)garantisce l’immunità per il Capo dello Stato, il Primo Ministro e i Presidenti di Camera e Senato per tutta la durata del loro mandato per i reati non commessi nell’esercizio delle loro funzioni. La norma non garantisce invece l’immunità per il Presidente della Corte Costituzionale (come riportato nell’articolo). C’è inoltre da sottolineare che i Presidenti di Camera e Senato e il Capo dello Stato non hanno mai fatto alcun appello alla necessità urgente di approvare tale norma. Risulta però, rispetto ad altre norme di interesse più esteso alla colletività, approvata a tempo di record dalla Camera e se ne attende altrettanta velocità al Senato.

  • su 12 luglio 2008 a 18:06, di ? In risposta a: Lodo Schifani

    Vero. Ma è stato cambiato. Tant’è che ho preso la spiegazione di tre righe pari pari dal corriere della sera. Guarda la data dell’articolo. Purtroppo non ho ancora la sfera di cristallo.

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