Più di 4000 articoli on line!!!

, di La redazione di Le Taurillon, Translated by Roberta Carbone

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Più di 4000 articoli on line!!!

Quattro lingue, più di un migliaio di contributori e quattro milioni di visitatori dal suo inizio: il Taurillon è un’avventura di cui i Giovani Federalisti Europei sono fieri. Completamente composto da volontari, vi abbiamo informati sull’attualità europea e sul federalismo a partire dal 2005. Ripercorriamo la nostra storia.

2005: La volontà di vincere la battaglia di internet

Il Taurillon ha un antenato. In piena campagna per il referendum per il trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa, i Giovani Federalisti Europei decidono di agire. Mentre i fautori del “no” erano molto presenti su internet, pochi siti spiegavano i vantaggi del “sì”.

I Giovani Federalisti Europei hanno, quindi, deciso di riempire questo vuoto, creando Ensemble pour le Oui / Ensemble pour l’Europe (Insieme per il Sì / Insieme per l’Europa). Si trattava di una piattaforma aperta ai contributi di diverse associazioni partner quali Café Babel, Conféderation étudiante (Confederazione studentesca), Confrontations Europe (Confronto sull’Europa) , Génération Europe 21 (Generazione Europa 21), Nouvelle République (Nuova Repubblica).

In seguito al NO francese e olandese, gli autori di Ensemble pour le Oui decidono di continuare e di rendere permanente questa bella esperienza creando un webzine. Così è nato il Taurillon. Con la volontà di continuare su una forma partecipativa e di volontariato, è riuscito a svilupparsi e a pubblicare in breve tempo un articolo al giorno.

La volontà di aggiungere altre versioni linguistiche

Dato il successo del Taurillon, altre sezioni dei Giovani Federalisti Europei hanno voluto aggiungersi al progetto, creando nuove edizioni del webzine. Così sono nate le versioni tedesca, inglese e italiana, che hanno aggiunto una diversità di punti di vista e di redattori.

Grazie alla serietà dei nostri articoli e alla forza delle nostre convinzioni, il Taurillon ha potuto costruirsi un suo spazio e farsi conoscere negli ambienti europei, come i nostri avversari euroscettici. Abbiamo potuto intervistare numerose personalità europee e ciò testimonia l’importanza della nostra presenza.

In quanto mezzo d’informazione per i cittadini, il Taurillon ha condotto delle battaglie importanti per la difesa della democrazia e del progetto europeo. Da diversi anni ricordiamo ai nostri lettori la necessità di sostenere gli oppositori alla dittatura in Bielorussia. Abbiamo anche difeso i simboli dell’Europa unita, come l’Euro o lo spazio Schengen.

Con più di 4000 articoli nelle quattro lingue, facciamo del nostro meglio per portare la voce della gioventù europea e federalista. Internet è un vettore da non trascurare, che diventa sempre più importante nell’informazione alla cittadinanza. Il numero dei nostri lettori continua ad aumentare dall’inizio della nostra avventura e questo dimostra che c’è una richiesta di informazioni sull’Unione Europea.

Una presenza ancora per molti anni

Il Taurillon continuerà ancora per molti anni e desidera ringraziare tutti i suoi redattori. Senza di voi questo progetto non potrebbe continuare ad esistere. Voi, lettori, contributori occasionali o regolari, mostrate la forza della nostra associazione come quella del progetto europeo.

Il Taurillon è testimone della vitalità della gioventù europea e della nostra volontà di costruire un’Europa unita, solidale e dei cittadini. Talvolta abbiamo l’impressione che il sogno europeo si stia indebolendo o che non si avvererà mai, ma le iniziative come quella del Taurillon mostrano che noi stiamo creando questa realtà. I nostri autori vengono da tutta Europa e noi cerchiamo di favorire l’emergere di nuove versioni linguistiche. Ci occupiamo di tutti gli Stati dell’UE e anche di altri al di là dei confini dell’Unione.

La realtà del sogno europeo si vive giorno per giorno e voi la fate vivere attraverso il Taurillon. Possiamo essere fieri di noi stessi, perché proprio in questo momento in cui il nazionalismo sembra riprendere vita, noi siamo sempre presenti per ricordare ciò che ci unisce. Perché al di là di qualche differenza, sono più le cose che abbiamo in comune di quelle che ci dividono.

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