Il 28 agosto 1943 durante un convegno clandestino svoltosi in una Milano occupata venne fondato il Movimento Federalista Europeo (MFE) [1].
Da allora le attività del Movimento si sono sviluppate con continuità, benché con alterni successi. Dalla partecipazione del MFE alla lotta partigiana (in cui morirono federalisti come Colorni, Ginzburg e Jervis) alla creazione di una rete europea della resistenza al nazifascismo. Dall’adesione al CLN nell’immediato dopoguerra, alla campagna per l’approvazione della CED e della Comunità Politica Europea. Così via fino ad arrivare ad oggi, con numerose mobilitazioni che hanno segnato lo sviluppo del processo d’integrazione europea e domani la creazione degli Stati Uniti d’Europa.
A dire il vero questa lunga e continua attività nasce già nel 1941 durante il confino antifascista nell’isola di Ventotene di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, autori del “Manifesto per un’Europa libera e unita”, base ideale ed ispiratrice del MFE ancora oggi.
Vorrà dire qualcosa se dopo 70 anni dalla sua fondazione il MFE è l’organizzazione politica più antica ancora esistente nella sua forma originaria in Italia. Tanto più se si tiene conto che è un movimento che vive solo grazie all’attività volontaria dei suoi militanti, non usufruendo di alcun tipo di finanziamento pubblico, in quanto essendo per sua natura un movimento politico apartitico non presenta alcuna sua lista alle elezioni. Ciononostante ancora oggi ha migliaia di iscritti, poco meno di un centinaio di sezioni distribuite in quasi tutte le regioni d’Italia ed è una delle colonne portanti delle equivalenti organizzazioni federaliste a livello europeo (UEF) e mondiale (WFM).
Ma allora quale è il segreto di questa longevità? Semplicemente la forza delle idee che storicamente porta avanti (essenzialmente, la lotta per la Federazione europea al fine di costruire una nuova forma di democrazia sovranazionale al cui centro vi siano i cittadini e non più i governi nazionali) che invece di invecchiare con il passar del tempo, divengono sempre più attuali.
Perché come diceva Victor Hugo “Non c’è nulla di più potente di una idea di cui sia giunto il suo momento”.
Segui i commenti: |