Tra noi giovani, federalisti, ed europeisti, è emerso sempre più forte il bisogno e la volontà di aprire una nuova stagione di impegno sociale.
Davanti alla tragica situazione di questi mesi, in cui non abbiamo modo di agire e influire direttamente, nella nostra posizione possiamo ricavarne una responsabilità altrettanto attuale e strutturale: raccontare la chiave di un’alleanza forte che ci farà affrontare in modo più efficiente e consapevole eventi analoghi, e non si tratta solo dell’Europa, ma dei suoi fondamenti. Nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa di grande, non riducendo la nostra narrazione a fatti e misfatti di Bruxelles, o al significato del federalismo dispensando ideali, ma raccogliendo il senso profondo di quel fedus, di quel patto, che è alla base di ogni rapporto politico a ogni suo livello.
Collaborando con associazioni studentesche e universitarie, associazioni culturali, e istituzioni, il nostro scopo sarà rendere la Gioventù Federalista Europea di Venezia un punto di riferimento per il dibattito locale. Ma il dibattito non può essere fine a sé stesso, facendo rimbalzare le critiche da una parte o dall’altra come spesso accade. La politica deve tornare a essere dialogo e capacità di scelta, mossa dalla volontà per il bene comune, non altro che la res publica a cui vogliamo ispirarci. Questa pandemia ce lo sta mostrando. Dobbiamo saperci rinnovare, come Venezia, nella sua lunga storia, insegna.
Ciò è possibile assumendo ruolo e responsabilità politica, quindi sociale culturale ed economica. Lo vogliamo fare concentrandoci su istanze inscindibili: Europa ambiente e sviluppo, in nome di quella sostenibilità, non solo ambientale, ma anzitutto ecologica, in cui l’uomo diventa parte del mondo in modo consapevole.
Siamo spinti dalla voglia di mettere in gioco le nostre competenze nella comunità, e per questo proveremo a essere collante e motore di quel dialogo, spesso assente, tra governanti e governati, attraverso un gesto di cura verso quello scollamento che sovente si lamenta.
Che il federalismo sia un nuovo modo di agire politicamente per il bene comune, oltre le parti, e la parzialità dell’azione, lavorando per quello che unisce piuttosto che alimentare ciò che divide. Facciamo tornare Venezia la porta d’Europa.
Segui i commenti: |