Per limitare la portata della crisi climatica che viviamo attualmente, è fondamentale ridurre le emissioni di CO2. Tuttavia, le sole iniziative di decarbonatazione nel settore edilizio non sono sufficienti a rendere le nostre città più sostenibili e resilienti di fronte alle conseguenze degli sconvolgimenti climatici. A fronte di una densità di popolazione crescente e un invecchiamento importante del settore immobiliare europeo (circa il 35% degli edifici in UE è stato costruito più di 50 anni fa [1]), è opportuno andare oltre, nell’adattare le nostre città al clima di domani. È necessario non solo delineare una prospettiva comune, ma anche elaborare piani d’azione e normative concrete per proteggere e utilizzare al meglio le risorse nel settore delle costruzioni. È soprattutto il caso dell’acqua, risorsa di valore inestimabile poiché necessaria alla vita, ma con un sempre più alto rischio di scarsità.
Di primo acchito, le regioni europee sembrano disporre di risorse idriche abbondanti, perché in generale sono caratterizzate da un clima temperato. Così, la disponibilità d’acqua non viene comunemente percepita come un problema, come lo sono invece le emissioni di CO2. Tuttavia, negli ultimi anni le ondate di calore e gli episodi di siccità che hanno attraversato l’Europa durante l’estate mostrano una tendenza all’innalzamento, sia in termini di frequenza che d’impatto, come indicato dalla Commissione Europea [2] e sottolineato da diversi studi, come di recente nella rivista NPJ Climate and Atmospheric Science [3]. Le estati del 2018 e del 2019 sono esempi recenti e significativi [4]. Alcune proiezioni [5] [6] [7] sottolineano che questo problema continuerà a intensificarsi nel futuro, avendo come cause, tra le altre, il cambiamento climatico, la crescita costante della domanda d’acqua e la cementificazione del suolo.
Frequenza stimata di siccità in Europa (2014-2017)
Fonte: WWF Water Risk Filter, 2019.
Malgrado ciò, esistono poche iniziative per operare nelle nostre città e dei nostri edifici la transizione verso una maggiore resilienza e armonia ambientale, in particolare iniziative che riguardano la salvaguardia e l’uso sostenibile delle risorse idriche. In alcune regioni sono state testate soluzioni per rispondere al bisogno idrico e lottare contro la carenza. È il caso della desalinizzazione dell’acqua marina, effettuata principalmente nei paesi del sud, ma che sta emergendo anche in alcuni paesi del nord d’Europa [8]. I sistemi di recupero dell’acqua piovana sono altre soluzioni per ridurre il consumo di acqua dolce [9].
Anche se promettenti, la maggior parte di queste soluzioni rimane al giorno d’oggi molto costosa e difficile da attuare [10], che sia nel corto o nel lungo termine, a volte anche in entrambi i casi. Allo stesso tempo, quel che è peggio, è che l’acqua potabile viene sprecata in larga misura. Nel settore edilizio, il consumo d’acqua non è gestito né regolamentato, e così milioni di litri vengono sprecati ogni giorno a causa di perdite. In qualità di esperto nell’analisi dei flussi d’acqua, Shayp raccoglie i dati sul consumo idrico di tutti i tipi di edifici (istituzioni pubbliche, scuole, ospedali, infrastrutture private, ecc.). Dopo aver studiato il comportamento di migliaia di abitanti nel corso di diversi anni, abbiamo potuto stabilire che l’acqua andata persa rappresenta in media il 21% di quella distribuita negli edifici. In questo modo vediamo ogni giorno di più quanto sia urgente una normativa e un’azione per un utilizzo sostenibile delle risorse idriche e per evitare lo spreco.
Il tempo passa, ma continuo a notare che l’acqua rimane il parente povero nelle misure di miglioria dell’edilizia in Europa. La lotta contro le perdite idriche sarebbe tuttavia una soluzione facile e rapida da mettere in atto. Le tecnologie di monitoraggio e di controllo dei consumi idrici esistono già, come dimostra lo sviluppo di Shayp. I risultati di queste tecnologie sono immediati e significativi, non solo in termini di protezione delle risorse, ma anche di transizione e adattamento delle città e delle costruzioni nel contesto climatico e ambientale di domani. Avendo osservato che una costruzione su tre presenta perdite d’acqua ogni anno, e che il 95% di esse non viene notato né riportato, il potenziale di riduzione del consumo idrico è di conseguenza enorme. Per rendere resilienti le nostre città occorre integrare con urgenza queste problematiche in progetti come il Green Deal e stabilire obiettivi ambiziosi in termini di standardizzazione e di regolamentazione del patrimonio edilizio europeo.
Di fronte a questa preoccupazione, le mie aspettative sono chiare e la mia richiesta per i dirigenti europei è la seguente: definire delle raccomandazioni forti, addirittura un regolamento, per garantire un uso migliore dell’acqua nell’edilizia. Per esempio integrando la gestione delle perdite d’acqua o il tasso di umidità negli standard energetici delle costruzioni.
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