Musica per un’Europa Unita

, di Davide Negri

Musica per un'Europa Unita

«Due ore di concerto valsero più di trent’anni di trattati politici».

Così disse una volta Lorin Maazel (1930- 2014), direttore d’orchestra e violinista statunitense, che a soli nove anni debuttava a New York guidando la Interlochen Orchestra durante l’edizione del 1939.

La musica è da sempre un potente veicolo di messaggi perché concetti ed emozioni rimangono impressi nel nostro cervello, come fossero una foto: il limite del linguaggio verbale attraverso la parola o il testo scritto infatti è di poter descrivere emozioni, ma non passarle. La musica aggiunge al linguaggio verbale le emozioni trasferendo a chi la ascolta sia la descrizione che l’emozione stessa, diventando così l’espressione umana più completa, diventando così qualcosa di superiore alle altre espressioni. Come ricorda l’aforisma di Maazel, la musica è immediata e può essere un veicolo di messaggi politici più efficace di un lunghissimo periodo di trattative politiche condotto da governi.

Un periodo lunghissimo proprio come il processo d’integrazione europea, in cui il tempo trasforma il monito della storia e l’incapacità dei nostri sistemi di istruzione di trasmettere in ricordi sempre più sbiaditi e che la musica (forse) può aiutare a mantenere vivo. Ovviamente le canzoni, proprio per il messaggio diretto e semplice di cui si fanno portatori sono figlie del loro tempo: ad esempio le canzoni degli anni ’90 descrivono l’Europa-post Maastricht come il punto finale di un lungo percorso e l’inizio di uno nuovo e radioso avvenire, mentre le canzoni più contemporanee sono più suscettibili al pericolo di disintegrazione dell’ideale Europeo e più accorte dell’insufficienza dell’attuale quadro Europeo.

Proprio in questo momento storico – post-Brexit e con l’emergere di partiti apertamente anti-Europei - la musica può essere un ulteriore baluardo per difendere il nostro comune destino europeo da chi lo contesta apertamente rivendicando un confuso sentimento di pseudonazionalismo. Qui si propone una raccolta di canzoni da condividere via social, ascoltare “ad alto volume”, trasformando così un momento di ascolto in vera campagna politica, per far ricordare a chi ci circonda che non c’è pace senza unità, che prima di essere italiani, francesi, inglesi e tedeschi, siamo europei.

1. Inno dell’Unione Europea (1972)

L’inno ufficiale dell’Unione europea è costituito da un brano del movimento finale della Nona sinfonia composta nel 1824 da Ludwig van Beethoven, chiamato anche “Inno alla Gioia”. L’inno non vuole essere un sostituto dei singoli inni nazionali degli Stati membri, bensì celebrare i valori che essi condividono e la loro «unità nella diversità», come recita il motto europeo. L’inno è privo di testo ed è costituito solo dalla musica. Nel linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa. Esiste una versione cantata in lingua latina, neutra rispetto ai Paesi membri, che è stata composta nel 2003 da Peter Roland.

L’Inno alla Gioia è diventato negli ultimi anni lo strumento ideale per celebrare i valori europei con Flashmob: esempi sono stati realizzati nella piazza di Nürnberg dove un’orchestra si riunisce per suonare l’Inno alla Gioia e nel Parlamento Europeo durante il discorso del MEP slovacco prima della chiusura pasquale.

• Versione strumentale: https://www.youtube.com/watch?v=D4wfGlzCYZI

• Versione cantata in latino: https://www.hymnus-europae.at/hymnus-europae/

• Versione Flashmob a Nürnberg (2014): https://www.youtube.com/watch?v=a23945btJYw

• Versione Flashmob nel Parlamento Europeo (2019): https://www.youtube.com/watch?v=cpCoMUS0_AI

2. Luca Sardella – Europa Europa! (1989)

Versione melodica con coro di bambini, che celebra il raggiunto accordo di Schengen realizzando così il sogno di un’Europa senza frontiere. Imprescindibili i versi «Europa Europa unita ti sognavo anni fa, Europa Europa unita oggi è già realtà, stringiamo le nostre mani, pensiamo al domani» o ancora «Sali sull’aereo e l’Europa tu scoprirai, tra un paese e l’altro frontiere non troverai, puoi scegliere tu dove andare, con chi vuoi, l’Europa è un bel fiore che coltiverai».

https://www.youtube.com/watch?v=Q9ZPxzYdcVg&feature=youtu.be

3. Toto Cutugno – Insieme: 1992 (1990)

Presentato al festival Eurovision del 1990, Insieme: 1992 è una canzone che ci si ritrova immediatamente a canticchiare inconsapevolmente. La scrittura di Toto Cutugno è inconfondibile (“Con te, cosi lontano e diverso, con te, amico che credevo perso, Io e te, sotto lo stesso sogno” – “Per noi amore senza confini, io e te sotto gli stessi ideali”), mista a un certo retrogusto di coro da stadio («Insieme, unite, unite, Europe») e la musicalità da un jingle televisivo

https://www.youtube.com/watch?v=Mab99Hr3HcA&feature=youtu.be

4. Cristina D’Avena – L’Europa Siamo Noi (1991)

Cristina D’Avena nel 1991 con L’Europa siamo noi, sigla di testa dell’omonima serie TV che la vede protagonista. Un brano dal raro lirismo epico e una base a metà tra il modernissimo e il fuori tempo massimo, il tutto condito dalla classica scelta lessicale pittoresca del duo Carucci-Valeri Manera.

https://youtu.be/LaxEicpRBk4

5. Kronos – Magica Europa (2003)

Prodotto dagli italiani Kronos, Magica Europa è un brano di tarda eurodance che inneggia in latino all’Europa unita. Serve aggiungere altro? “Germania hispania gallia et britannia Grecia et italia divisa est Exsurgit Europa magistra vitae”.

https://youtu.be/ZbGEaT5hYpw

6. Allo Darlin – Europe (2011)

Gruppo emergente dell’Indie Pop londinese propone il seguente brano tratto dall’omonimo album Europe. La canzone trasmette l’indescrivibile gioia malinconica che si prova dopo un viaggio attraverso l’Europa così ricca di storia e di cultura: “How do you feel about Europe? Does it surprise you on the continent you don’t feel the same?”

https://www.youtube.com/watch?v=YcfaCxjR2t4

7. Killing Joke – Europe (1985) and European Super State (2011)

Killing Joke è una band postpunk inglese i cui membri fondatori credono nell’ideale europeo e nel progetto politico. Europe, scritto nel 1985 è un appello all’Europa divisa in due a rivendicare l’unità e ad ergersi di fronte allo spettro dell’olocausto atomico (A black sun is rising) paventato da USA e URSS. “The years have passed us still we’re fighting / ’til once again somewhere green lands shall be in sight”. European Super State è una canzone che rivendica il progetto incompiuto europeo ancora tributaria per la sua difesa della NATO (USA) e dall’evidente deficit democratico. “Why are the proud descendants of Plato Paying off more debts accommodating NATO? We the caretakers of democracy. No longer tolerate this hypocrisy”

• Europe: https://www.youtube.com/watch?v=OFO5Ye-XLKs

• European Super State: https://www.youtube.com/watch?v=71POjwXIBKw

8. DEF ERENDUM & Jan Böhmermann - U.S.E. United State of Europe (2019)

Nell’Europa post-Brexit e che si avvicina alle elezioni europee, il presentatore Jan Böhmermann presenta il nuovo video musicale di un’Europa veramente unita per il «Neo Magazin Royale», programma di satira politica della tedesca ZDF. La canzone è un appassionato appello per la coesione democratica e per un’Europa aperta: «Abbasso le recinzioni. Abbatti quelle mura! Amore sopranazionale e sopranazionale», canta in inglese. Nel suo video, resuscita Europa, simbolo di un’Europa unita che supera il procrastinare delle discussioni politiche di oggi. Alla fine del video, lo spettatore vede il giuramento del primo ministro europeo, che vuole rendere pulita la produzione di energia, creare uno stato sociale e democratizzare la tecnologia di giganti come Google e Facebook.

https://www.zdf.de/comedy/neo-magazin-mitjan-boehmermann/def-erendum-united-states-of-europe-use-100.html

Articolo pubblicato da L’Unità Europea N. 2019/2.

Fonte immagine: Fernsehersatz.de

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