EUROBULL: Presentati brevemente. Cosa fai ad oggi e hai mai avuto esperienze di studio o lavoro in Europa fuori dal tuo paese natìo?
Paolo: Sono Paolo e ad oggi sono uno studente universitario di psicologia. Per ora ho sempre studiato e svolto qualche lavoro solo in Italia.
Eleonora:Ciao, ho 26 anni e vivo in provincia di Milano. Attualmente, sono una dottoranda in Scienze Sociali Applicate alla Sapienza e ho avuto esperienze sia di studio che di lavoro in Europa. Ho partecipato al progetto Erasmus+ durante la magistrale, passando un semestre a Varsavia, e poi ho svolto un traineeship di 17 mesi in un’agenzia dell’Unione Europea.
EUROBULL: Ti senti europea/o? Perché?
Paolo: Si mi sento europeo perché penso sia importante essere parte di qualcosa di più grande che unisce più paesi rispetto a essere semplicemente italiano.
Eleonora:Si, mi sento europea. Non ho una motivazioni univoca sul perché mi senta e definisca tale, ma credo prettamente per ragioni geografiche e valoriali. Da un lato, non avendo confini “netti”, concepisco l’Europa come un’unica area geografica in cui sono nata e cresciuta. Dall’altro, condivido i valori fondanti su cui si è costituita l’Unione Europea (per esempio, l’uguaglianza, il riconoscimento dei diritti umani, il vantaggio della multiculturalità, la democrazie, ecc). Indubbiamente, il fatto di aver vissuto e fatto esperienze in Europa ha avvalorato questo senso di appartenenza.
EUROBULL: Pensi che abbia un senso sentirsi europee/i?
Paolo: Secondo me si perché avendo in comune un sentimento europeo si potrebbero fare molte cose.
Eleonora: Credo di si.
EUROBULL: Quali sono le tre priorità per te fondamentali per il futuro della tua generazione?
Paolo: Sicuramente l’ambiente, la digitalizzazione e delle riforme in ambito sociale.
Eleonora:Ambiente, disuguaglianze, migrazioni.
EUROBULL: Chi potrebbe occuparsi meglio di queste priorità, l’Unione europea o il tuo paese? Perché e come?
Paolo: L’Unione europea sicuramente potrebbe occuparsene in modo migliore coordinando i diversi paesi e indirizzandoli alla collaborazione per un fine comune.
Eleonora: Credo l’Unione Europea perché, per gestirle ed affrontarle, è necessario un approccio esauriente e onnicomprensivo che vada oltre le logiche di interesse e azione dei singoli Stati. Un approccio europeo è vincente perché è in grado di far convergere esperienze e conoscenze diverse.
L’INTERA INCHIESTA
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