Ogni anno dal 1985, all’interno dell’Unione europea viene designata una Capitale europea della Cultura, un’iniziativa nata per valorizzare la ricchezza e la diversità culturale del continente, rafforzando al contempo il senso di appartenenza a un’identità europea condivisa. Nel corso del tempo, questo progetto ha acquisito sempre maggiore rilevanza, diventando un simbolo dell’integrazione culturale e del dialogo tra i popoli.
Per la sua quarantesima edizione, è stata scelta una città transfrontaliera situata tra Slovenia e Italia, una decisione carica di significato in un’epoca segnata dalla crescita del nazionalismo e dell’euroscetticismo.
Cos’è la Capitale europea della Cultura?
Fu Melina Mercouri, allora Ministra greca della cultura, a lanciare questo progetto. Secondo lei, promuovere una cultura europea all’interno degli Stati membri dell’Unione era importante . Così, nel 1985, Atene fu designata come prima «Città europea della cultura» e da allora il progetto continuó a crescere.
Nel 2004, la Commissione europea pubblicò un rapporto dove si leggeva che le città designate come Capitali europee della cultura avevano tratto grande beneficio dalla visibilità offerta da questo titolo. Nel 2019, per esempio, la città italiana di Matera fu al centro dell’attenzione mediatica e definita la “vergogna nazionale riformata”.
Oggi, il progetto mantiene la stessa struttura ma, dal 2000, vengono elette due capitali della cultura all’anno invece di una. Inoltre, nel 2021 è stato stabilito che ogni tre anni si aggiungerà una Capitale europea della cultura appartenente a un Paese non membro dell’UE, illustrando perfettamente l’idea originaria di Melina Mercouri: un’integrazione più forte basata sulla promozione di una cultura comune.
Le capitali vengono scelte in anticipo e annunciate ufficialmente quattro anni prima. Durante il periodo di preparazione, vengono monitorate da una giuria che può decidere se assegnare il «Premio Melina Mercouri», un finanziamento di 1.5 milioni di euro.
GO! 2025
Quest’anno, per la prima volta in quarant’anni, è stata designata una città transfrontaliera: Nova Gorica in Slovenia e Gorizia in Italia si sono candidate congiuntamente sotto il titolo “GO! 2025”, con l’acronimo GO che a rappresentare entrambe le città. Questa alleanza transfrontaliera ha ottenuto il prestigioso Premio Mercouri, che sarà assegnato ufficialmente a marzo di quest’anno, con la giuria che ha particolarmente apprezzato l’impegno verso i valori europei e il tema del superamento dei confini.
Mija Lorbek, direttrice del progetto, ha annunciato che i fondi ottenuti saranno distribuiti nel corso dell’anno per finanziare i vari eventi in programma e sostenere i progetti di valorizzazione del patrimonio culturale, che proseguiranno anche oltre il 2025. Questo progetto transfrontaliero si articola attorno a quattro temi principali: guerra e pace, innovazione, contrasto alla criminalità e natura. Questi argomenti verranno approfonditi attraverso un ricco calendario di eventi culturali, tra cui concerti, mostre, festival gastronomici e molto altro. Il programma completo è disponibile sul sito ufficiale go2025.eu.
Stojan Pelko, direttore del programma, ha dichiarato: «Questa regione può insegnare all’Europa e al mondo quanto sia difficile costruire la pace dopo la guerra e che l’unico confine che ci riguarda è quello del futuro, con la sostenibilità al centro [...]. In una regione segnata da conflitti e guerre, oggi parliamo di pace.»
Il manifesto principale, realizzato da Lorenzo Mattotti, rappresenta una coppia italo-slovena che danza sopra il fiume Soča, simbolo di unione tra Nova Gorica e Gorizia.
Un simbolo di particolare importanza
Il programma ufficiale ha avuto il via l’8 febbraio con una cerimonia di apertura intitolata «From Station to Station», una data particolarmente significativa, in quanto coincidente con la Giornata della Cultura slovena, la morte del poeta France Prešeren e la nascita del poeta Giuseppe Ungaretti. Seguirà un anno ricco di eventi dedicati alla promozione della cultura europea oltre i confini nazionali, tra cui una “Marcia per l’Europa” la prima settimana di maggio.
Questo programma rappresenta un potenziale «richiamo» molto importante per l’Europa, che sta attraversando un periodo difficile. Oltre al tasso di astensionismo alle elezioni europee del 2024, che ha sfiorato il 50%, i partiti nazionalisti ed euroscettici continuano a guadagnare terreno nei diversi Stati membri.
Lo spirito di unità che ha portato alla creazione della Comunità europea e alla sua evoluzione nell’Unione che conosciamo oggi, sembra affievolirsi a favore di ideologie nazionaliste. Tuttavia, progetti come GO! 2025 sono fondamentali per ricordare i vantaggi della cittadinanza europea.
L’obiettivo non è certo cancellare le diverse identità nazionali, bensì ribadire il significato di essere cittadini europei, frutto di un’unione politica, economica e culturale che ha sempre avuto come scopo primario la cooperazione.
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