Negli ultimi giorni, la stampa internazionale ha aperto nuovamente i riflettori sulla Spagna. Con una lettera di quattro pagine pubblicata sul suo profilo X, Pedro Sánchez ha aperto alla possibilità di lasciare la guida del Paese maturando l’idea di prendersi una pausa di riflessione. Nelle ore successive, attorno al Premier si sono strette le maglie del suo partito. I suoi sostenitori si sono ritrovati in gran numero nella Calle de Ferraz, sede storica del PSOE, per manifestargli sostegno e solidarietà. La scelta del leader socialista derivava dall’inchiesta preliminare che il Tribunale di Madrid aveva aperto qualche giorno prima su sua moglie, Begoña López.
L’indagine aveva lo scopo di valutare la presenza di indizi per i reati di abuso di informazione privilegiata e corruzione. Due reati di cui Begoña López è stata accusata dal collettivo di estrema destra “Manos Limpias”. L’indagine preliminare procedeva infatti dal sospetto generato da alcuni meeting, avvenuti nel 2020, che la stessa First Lady aveva avuto con il consigliere delegato di Air Europe, la compagnia aerea che in quello stesso anno aveva ricevuto 475 milioni da parte dello Stato spagnolo per evitare la bancarotta. Su questi fatti si era già pronunciato l’Ufficio statale per i Conflitti di interesse, attivato dal Partito Popolare all’opposizione, archiviando la denuncia del Pp in quanto «priva di base giuridica» e concludendo che il premier Sanchez non doveva astenersi dalla deliberazione.
Sebbene, dunque, si trattasse di un’indagine preliminare, Sánchez aveva comunque aperto alla via della responsabilità, prendendo immediatamente in mano la situazione, riprendendosi il palcoscenico della sfera pubblica. Nei giorni successivi, le pagine dei quotidiani non hanno parlato di altro e la preoccupazione di un avvicendamento politico interno al PSOE o le speculazioni che nella stampa alimentava un’eventuale crisi di governo non apparivano più così astratte.
Con la conferenza de 29 aprile, il premier socialista ha però dichiarato che resterà alla guida del Paese e che attenderà con serenità il giudizio della Magistratura. Nel frattempo, all’interno dello stesso PSOE, questi cinque giorni di “vertigo”, hanno reso chiara la leadership di Sánchez che mai è stata messa in discussione. Tutti i principali leader del partito hanno manifestato fiducia a Sánchez e nessuna voce ambiziosa ha provato a forzare la mano dell’uomo che da 10 anni guida il Partito Socialista e da 6 guida il Paese.
Mentre il Premier consolida la propria leadership interna al partito, dall’altro lato dello scacchiere il partito nazionalista VOX, guidato da Santiago Abascal, annuncia che si costituirà come parte civile nell’accusa popolare contro la first lady, cercando di guadagnare, come già fatto con il Proces catalano, nuova visibilità e contendere al PP l’opposizione a Pedro Sánchez. La Spagna, nel frattempo, ha gli occhi puntati all’appuntamento elettorale del 12 maggio in cui si torna al Voto in Catalogna con una campagna elettorale che guarda con particolare attenzione alla distribuzione di risorse tra la Comunidad Catalana e lo Stato Centrale.
In una prospettiva più larga, manca poco più di un mese alle elezioni europee del 9 e 10 giugno e dopo le dimissioni del portoghese António Costa dovute ad un clamoroso errore della magistratura, le eventuali dimissioni di Sánchez avrebbero fatto perdere alla socialdemocrazia europea due nevralgici punti di riferimento. Tuttavia, Sánchez dimostra ancora una volta di riuscire a ribaltare con estrema destrezza le circostanze avverse, trasforma un’indagine preliminare, una fragile accusa in una sceneggiatura dalla quale ne esce con ulteriore forza e credibilità. Un leader che ha fatto del proprio dinamismo politico il suo modus operandi. Un atteggiamento che riscrive coraggiosamente la terza legge fisica di Newton producendo ad ogni azione una reazione contraria ma ancora più strenua e travolgente.
In una Europa in cui l’inerzia sembra contraddistinguere l’azione politica delle sinistre, Pedro Sánchez continua a mostrare una via diversa all’azione politica, un diverso modo di intendere e vivere la leadership. Non sprofonda mai nella comoda sedia del suo emiciclo, esce a prendere un po’ d’aria, tira un bel respiro, rovescia le accusa, smuove le carte e torna al suo posto più comodo di prima. Non sarebbe il caso per qualcuno di prendere appunti?
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