La scelta di candidare Federica Mogherini come Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di Sicurezza, e Vice-Presidente della Commissione ha suscitato un dibattito a livello italiano ed europeo. Alcuni hanno criticato la relativa inesperienza del Min. Mogherini o la sua giovane età. Ma anche il Servizio Europeo per l’Azione Esterna è giovane e bisognoso di energia per svilupparsi e affermarsi. Diversi Stati dell’Europa centro-orientale – giustamente preoccupati dagli avvenimenti in Ucraina e da una politica russa sostanzialmente imperialista – temono che una personalità italiana non percepisca la gravità della minaccia russa, anche per i legami economici tra l’Italia e la Russia. Oltre alle dichiarazioni sull’esser stata favorevole alle sanzioni nei confronti della Russia rispetto alla vicenda Ucraina, sarebbe importante che l’Italia chiarisse qual è il suo progetto e la sua proposta rispetto alla politica estera e di sicurezza dell’UE.
Intorno all’UE divampano tensioni e conflitti: Ucraina, Siria, Libano, conflitto israelo-palestinese, disfacimento dell’Iraq e della Libia, instabilità in quasi tutto il Nord-Africa, e tensioni politiche significative perfino in Turchia – anche a causa della scelta di non accelerare il negoziato per il suo ingresso nell’UE, che avrebbe portato una stabilizzazione democratica significativa e importantissima. Nessuno può sperare che non ci tocchino, o che siano altri – gli USA, alle prese con l’ascesa cinese e le conseguenti tensioni nell’Asia orientale – ad occuparsene. Sono a rischio sia la nostra sicurezza, che l’economia, per via degli approvvigionamenti energetici.
Qual è il progetto in funzione del quale l’Italia chiede che Federica Mogherini diventi l’Alto Rappresentante? Quale uso vuole fare di quel ruolo? Quali proposte istituzionali intende promuovere per creare davvero una politica estera e di sicurezza europea? E quale politica intende perseguire rispetto ai principali focolai di crisi.
Di fronte alle sfide geopolitiche sul campo l’Italia dovrebbe proporre di superare l’unanimità sulla politica estera e di sicurezza, di avviare la Cooperazione strutturata permanente in materia di difesa, e creare un’Unione energetica. Con l’unanimità non ci sarà mai una politica estera europea. Con la cooperazione strutturata si può creare un embrione di esercito europeo con i Paesi disponibili, non essendo previsto un numero minimo di partecipanti per attivarla. Una difesa europea efficace è possibile anche senza la Gran Bretagna: Francia, Germania, Italia, Spagna, Polonia, Olanda e Grecia, insieme fanno oltre il 60% della spesa militare europea, e circa il doppio di quella russa. L’Unione energetica serve a negoziare con più forza, e ad investire di più, anche sulle rinnovabili.
Questo è un programma che giustificherebbe l’ambizione italiana, aiuterebbe l’UE ad affrontare le grandi sfide in corso, sarebbe coerente con l’obbiettivo di riavvicinare all’UE i cittadini – da sempre chiedono che parli con una sola voce nel mondo – e darebbe forza all’Italia anche sui negoziati sui dossier economici.
1. su 13 agosto 2014 a 13:04, di Francesco Franco In risposta a: Qual è il progetto europeo di Renzi e Mogherini?
La razionalizzazione e rduzione della spesa militare che contribuerebbe a facilitare il conseguimento dell’obiettivo difar restare il debito dentro il 3% del PIL) non potrebbe fare parte dei punti qualificanti del programma Renzi - Mogherini ?
2. su 14 agosto 2014 a 21:32, di Jean-Luc Lefèvre In risposta a: Qual è il progetto europeo di Renzi e Mogherini?
Inexpérience? Jeune âge? Là n’est pas l’essentiel! Mme ASHTON, issue de la Chambre des Lords, baronne en titre, excusez du peu, n’a pas rendu davantage crédible l’Union européenne sur la scène internationale. L’essentiel est de convaincre: la règle de l’unanimité n’est plus à l’ordre du jour, sinon pour bloquer ses partenaires, le repli sur soi énergétique ne débouchera que sur la dépendance de tous (à Gazprom, à l’OPEP...).
Federica, io sono con voi!!!
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